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al testo di Stefano Saccinto
E le menti
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La piccola foglia correva veloce nell'arabesco tracciato dal vento. Le altre, ingobbite, apparivano morte, piangendo la terra a reggere il peso di cosa restava dell'ultima pioggia. Addomesticata in bianche fontane di pietra, l'acqua scorreva in timidi rivoli sui risvolti scolpiti. Ogni uomo marciva coi millenni nell'effimera incomprensione per voler sottomettere gli oceani. Non come ogni uomo, non come le altre, ma come l'acqua e come la foglia, adesso che s'incendia il mio respiro, sono io.
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